Il 26 Ottobre 1839 Carlo Alberto promulgò il codice penale sabaudo per il Regno Di Sardegna.
Questo codice era suddiviso in una parte generale e in una parte speciale: il Libro II,
intitolato “Dei crimini e dei delitti e delle loro pene”, si apriva con il Titolo I dedicato ai
“Reati contro il rispetto dovuto alla religione dello Stato”, in accordo con le convinzioni
personali del sovrano e dei suoi rapporti di amicizia con lo Stato Pontificio. Rapporti così
stretti da poter giustificare il posizionamento dei reati contro lo Stato al secondo posto della
scala gerarchica dei beni giuridici tutelati. Il Titolo II è infatti dedicato ai reati di lesa
maestà, il Titolo III ai reati contro l’amministrazione della giustizia e solo al decimo e
ultimo Titolo sono considerati i reati contro i privati. A conclusione dell’opera legislativa,
il Libro III era dedicato alle contravvenzioni.